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Animazione artistica del sistema della pulsar Doppia
J0737-3039B. Ciascuna pulsar, proprio come se si trattasse di un radiofaro cosmico,
emette fasci conici di onde radio [qui rappresentati in modo immaginifico
in colore giallastro] che possono venire captati dai più grossi radiotelescopi
terrestri. In particolare, la pulsar A [qui rappresentata come un pallino rosso]
illumina il nostro pianeta circa 44 volte al secondo (nell'animazione la velocità di rotazione
della pulsar A è fortemente rallentata rispetto alla realtà), mentre la
pulsar B [rappresentata dal pallino rosso circondato dalla ampia struttura bluastra a
forma di ciambella] illumina il nostro pianeta ogni 2.8 secondi (in questo caso l'animazione
rispetta all'incirca questo periodo di rotazione). Le due pulsar orbitano una attorno all'altra in circa
2 ore e mezza ad una distanza media di circa due volte e mezza la separazione Terra-Luna. Per una
circostanza fortunata, il piano orbitale delle due stelle è veduto quasi di taglio dalla Terra.
Questo fatto implica che, ad ogni orbita, il segnale radio emesso dalla pulsar A viene temporaneamente
(la durata del fenomeno è di circa 30 secondi) assorbito dalle particelle elettricamente
cariche che sono contenute dentro la struttura a forma di ciambella che circonda la pulsar B (il
nome tecnico di questa "ciambella" è "magnetosfera" della pulsar B). In quattro anni, presso il
radiotelescopio di Green Bank, in West Virgina (USA), sono state osservate una sessantina
di queste eclissi e l'esame del loro variare nel tempo ha permesso agli scienziati di misurare
il lento cambiamento nella direzione dell'asse di rotazione della pulsar B. Secondo la fisica
classica di Isaac Newton, questo fenomeno di mutamento della direzione dell'asse rotazionale non dovrebbe
aver luogo, mentre tale moto è predetto - proprio al ritmo osservato - dalla teoria della
relatività di Albert Einstein.
download filmato bassa risoluzione (mov 9.3 MBy)
Daniel Cantin, DarwinDimensions, © McGill University
download filmato alta risoluzione (mov 25.8 MBy)
Daniel Cantin, DarwinDimensions, © McGill University |
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Modello scientifico animato del moto a trottola relativistica della pulsar
PSR J0737-3039B. L'animazione descrive il moto della magnetosfera
[qui rappresentata dalla struttura a ciambella] della pulsar B
[che è collocata al centro della struttura a ciambella, ma è invisibile in questa animazione].
La magnetosfera circonda la pulsar B e si muove di pari passo con essa, ruotando attorno ad un
comune asse di rotazione [rappresentato dalla barra che apparentemente
infilza la ciambella]. A seguito del moto di precessione relativistica predetto da Einstein,
l'asse di rotazione non rimane parallelo a se stesso, ma percorre un moto conico, simile a
quello dell'asse di rotazione di una trottola fatta correre su un tavolo. L'animazione riproduce
questo lento moto (che ha un periodo di ripetizione di circa settanta anni), indicando nella
parte in basso a sinistra della animazione le date corrispondenti alle varie orientazioni
(assunte in passato e predette per il futuro) dell'asse di rotazione. Al contempo nella
parte bassa del quadro viene riportata (in nero) la curva che rappresenta l'andamento
della eclissi del segnale della pulsar A (vedi l'altra animazione scientifica) alle varie date di
osservazione. È indagando queste curve di eclissi che gli scienziati hanno potuto
individuare il moto dell'asse di rotazione della pulsar B.
download filmato bassa risoluzione (avi 4.2 MBy)
© R. Breton, McGill University
download filmato alta risoluzione (avi 13.5 MBy)
© R. Breton, McGill University |
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Modello scientifico animato del fenomeno di eclissi nel sistema J0737-3039.
Il sistema binario della pulsar Doppia è visto praticamente di taglio da un osservatore posto sulla Terra.
Pertanto il segnale radio della pulsar A viene brevemente eclissato, una volta per orbita (cioè ad
intervalli di circa 2 ore e mezza) allorquando il moto della pulsar A [qui rappresentata
da un pallino scuro] la porta a passare dietro la magnetosfera
[qui rappresentata dalla struttura a ciambella] della pulsar B
[collocata al centro della ciambella, ma invisibile in questa animazione]. La magnetosfera
(=ciambella) cosiccome la stessa pulsar B, ruotano attorno all' asse di rotazione
[rappresentato dalla barra che apparentemente infilza la ciambella].
Il segnale proveniente dalla pulsar A è tanto più assorbito quanto maggiore è
lo spessore della magnetosfera (=ciambella) da attraversare e ne risulta la curva di intensità del
segnale radio riportata in nero nella parte bassa dell'immagine. Il filmato ha la durata reale della
eclissi (circa 30 secondi) e le variazioni nell'intensità del segnale sono anche percepibili
direttamente ascoltando l'audio associato. Al termine del filmato
è possibile paragonare la curva nera (risultato dei calcoli compiuti dagli scienziati e che sono
alla base di questa animazione) con la curva rossa, che rappresenta invece i dati reali raccolti
dal radiotelescopio di Green Bank. Come si nota, l'accordo à notevolissimo.
download filmato + audio bassa risoluzione (avi 6.9 MBy)
© R. Breton, McGill University
download filmato + audio alta risoluzione (avi 18.6 MBy)
© R. Breton, McGill University
download solo audio (mp3 1.1 MBy)
© R. Breton, McGill University |
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Visione artistica schematica del sistema binario J0737-3039, contenente le due radio
pulsar, note come pulsar A e pulsar B. Esse orbitano una attorno all'altra in circa 2 ore e mezza,
lungo un'orbita di forma ellittica con una distanza media di circa due volte e mezza la distanza Terra-Luna.
Le loro masse sono rispettivamente uguali a 1.34 volte la massa del Sole (pulsar A) e 1.25 volte la massa
del Sole (pulsar B). La pulsar A ruota su se stessa 44 volte al secondo, mentre la pulsar B ruota
più lentamente: un giro ogni 2.8 secondi. Le osservazioni hanno permesso di evidenziare che l'asse
di rotazione della pulsar B si comporta come una "trottola relativistica", percorrendo un ciclo completo
in circa settanta anni.
© M. Kramer, JBO |
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Il Green Bank Telescope (West Virginia, USA): un paraboloide da 101 metri di diametro
dotato di superficie attiva. Grazie alla sua superiore area di raccolta delle onde elettromagnetiche,
questo strumento viene utilizzato per fare cicliche osservazioni di altissima precisione del sistema J0737-3039
e ha permesso di collezionare i dati che sono alla base dell'osservazione del moto di precessione relativistica
dell'asse di rotazione della pulsar B
©NRAO, USA |
Nella foto: schizzo dell'insediamento
tecnologico previsto a Pranu Sanguni. |
Un impianto scientifico di concezione simile al Green Bank Telescope sta ora per sorgere in Sardegna,
a circa 35 km da Cagliari, nel comune di San Basilio. Si tratta del
Sardinia Radio Telescope (SRT), un
radiotelescopio del diametro di 64 mt con superficie attiva. L'impianto, disegnato
per applicazioni di Radioastronomia, Geodinamica e Scienze
Spaziali, si configura come una facility internazionale di
altissimo profilo. L'operazione è finanziata principalmente
dal MIUR e dalla Regione Autonoma della Sardegna.
Al progetto partecipa anche l'Università di Cagliari che sta
attivando diverse iniziative di formazione nell'ambito della
Laurea e del Dottorato in Fisica e in Ingegneria.
©INAF |
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